mercoledì, novembre 26, 2008
un ' idea complicata
giovedì, novembre 20, 2008
...una su di noi.
Io non sono chi scrive
ma è chi scrive che è me!
Fino al punto che
me ne vergogno.
Per questo miei padroni
non capisco le mie colpe.
E sì che la mia immagine
non è tra le vostre.
Solo chi scrive, che è me,
sa vedere quanto le
inutili parole abbiano
il colore del fango
eppure i vostri nomi gridati
tutto in tempo per cadere.
Io come chi legge, che non è me,
potrei comprare i
vostri ricordi pagando
con frammenti di nobiltà.
E sì che le mie mani
non sono strette nei
taciti accordi delle
persone gia morte.
Chi è me, e scrive,
tornerà a riscuotere
tutte le colpe e le scuse
bruciandole con le
proprie ceneri nel
calore del cielo.
..un attimo di lucidità mentre mi intrattenevo con tutti quelli che ho in testa.
lunedì, novembre 17, 2008
gli alberghi sono navi senza movimento.....
"Sei arrivato allora?"
"Si, sono qui" rispose lui.
il titolo è gentilmente offerto da un verso di Paolo Benvegnù
giovedì, novembre 13, 2008
........
Leggimi
come si ascolta
una bella canzone.
Come la danza
che la pioggia
fa nel vento.
Sorprenditi
di trovarmi nuovo
ad ogni parola,
presente per
metà e per
metà che ascolta.
Leggimi
come le anime
leggono nell'aria,
come la fine di
una favola.
Leggimi come vuoi,
come l'ultimo o
come il primo;
e mentre leggi
scrivimi.
Su tutto ciò che sono e che potrei essere.
sabato, novembre 08, 2008
una....
Ho pensato di poter
Imparare il suono delle parole
Ma non ho capito.
Il suono del nulla,
Della bellezza come
Le parole che ne parlano,
Come se fossero gesti.
Ho atteso che il
Tempo giungesse a
Portarmi consiglio.
Eppure sono qui,
Come la notte che
Sembra non fare rumore,
Ma piuttosto canta.
Mi sono chiesto dove
Fossero le giuste parole
E dove quelle belle.
E di notte le perdo
Sempre un po’ tutte,
E non so più dire
Il dolore che mi sorprende.
E non ne so dire il suono.
Allora ho provato a
Chiedermi dove fosse
La ragione che mi spieghi
Il rumore del mio
Animo che pensa,
E mi mancavano
I gesti ed i racconti,
Le parole e le bugie.
E potevo solo sentire
La nota del tempo.
Ma sapevo dove ero
E non sapevo dirlo.
Mi sono chiesto che
Suono avesse il silenzio
E come raccontarlo,
E l’ ho trovato bello
Quieto e caldo come
La voce di una donna.
E mi sono perso.
Mi sono chiesto se
È vero che chi non
Dorme vive più in fretta,
Ed il suono di una
Risata ha saputo rispondermi,
Così bella da farmi
Chiudere gli occhi.
Mi sono chiesto come
Fosse il suono della
Bellezza e mi è sembrato
Come quello di un nome,
E come fosse quello del nulla
E l’ ho trovato sincero.
Talvolta mi volto per
Riuscire a risentire il passato,
Per ricordare come suonava,
E lo trovo come la voce
Di un vecchio amico che
Saluti da lontano mentre parte.
Ed allora mi fermo
Illuso di aver trovato
Le parole migliori,
Che suonano come la mia voce.
.....recentissima. Sulla notte, la grazia, il silenzio, il tempo e l' amore, me stesso, le cose, l' opera ed il suo raggiungimento, l' impresa, i ricordi, la resa e la verità.
mercoledì, novembre 05, 2008
"forse è l' aria intorno"
"Allora, dimmi: che te ne fai?"
"Cosa vuoi che me ne faccia? Lo sai no, mi pare che la situazione fosse chiara"
La calma di lei fu quasi offensiva, come un gesto improvviso, immotivato. Lui sperava in qualcosa di diverso, si illudeva. Provava qualcosa di molto vicino alla vergogna, ma riusciva a controllarlo, a nasconderlo. Fece due passi sul lato prima di riprendere a parlare.
"A volte mi viene il dubbio che io sappia davvero o no. Poi con te le cose non sono mai sufficientemente chiare"
"Che scortese che sei! Il fatto è che ti devi sempre dare una spiegazione, un motivo, un' utilità. Io no grazie al cielo. Ecco perché tu sei lì ed io sono qui"
"Pensavo fossimo nello stesso posto"
"Non si è mai nello stesso posto, non ti ho insegnato niente in tutto questo tempo?"
La sua voce gli sembrava esageratamente musicale per quelle parole. Una voce bassa, più netta sarebbe stata più adatta a dire quello che stava dicendo lei. Pensò che la sua sarebbe stata più adatta. Era troppo persino per lui ammettere che lei avesse ragione. Decise che qualsiasi cosa fosse successa non avrebbe mai ammesso quel dato di fatto. In fondo non aveva niente da perdere ne da guadagnare. Si sentì visibilmente più sollevato da quella constatazione. Lei se ne accorse.
"Magari non volevo imparare. Sei troppo abituata a pensarti necessaria, a volte non lo sei." Il tono di lui aveva perso quell' impostazione forzata ma si era fermata, ora sicura, rassegnata e quindi fiera. Lei si stupì del cambiamento e perse il controllo, solo per qualche secondo, ma era già tanto. Lei spense la sigaretta si fermò a guardarlo. Era diverso, lontano, aveva perso delle cose ma ne aveva trovate altre, e nemmeno lei sapeva dire se era meglio o peggio. Fu sul punto di sentirsi in colpa ma scacciò subito quel pensiero. Anche lei aveva perso qualcosa e trovato qualcos' altro. In genere le cose vanno così, non ne vale la pena farci un dramma.
"Si forse non hai voluto imparare. Non recrimino niente, e lo sai. Abbiamo fatto quello che dovevamo, o forse solo quello che potevamo, ma non cambia niente. Le cose sono come sono, io e te siamo come siamo. Spero almeno che tu sappia che non ho mai finto, non mi sono mai nascosta, mi hai sempre trovata per quella che sono. Non penso sia poco."
Era stata sincera, e per una volta non se ne importava di quello che poteva apparire. Lui lo sapeva e non poteva negarlo. La guardò come se stesse guardando l' orizzonte. Oramai era tutto già stato fatto, non c' era più motivo di stare lì, non una sola ragione per continuare a parlare. Le si avvicinò piano guardandole il viso. Era bello come qualcosa tanto lontana da essere pura.
"Non è poco. Purtroppo non ho mai creduto alla verità delle cose, al fatto che vano come devono andare. Ma non cambia niente. Io non cambio niente, e magari non voglio farlo"
Si fermò un attimo e le accarezzò il viso, così bello e lontano. Lei lo lasciò fare, anzi strinse un po' la mano di lui con la spalla e vi poggiò la sua. Lui parlò mentre continuava a carezzarla:
"Sarebbe bello se non esistesse nulla altro, ma solo il tuo viso. Forse non siamo poi così diversi, come due raggi di luce, il colore è diverso, ma sono entrambi luce"
Si chinò a darle un bacio leggero, come un soffio sulla pelle. Lei gli strinse un po' di più la mano e lo fissò per qualche secondo. Era tutto fatto. Lui si voltò in silenzio e si avviò senza voltarsi. Aveva vinto quella piccola battaglia ma come già sapeva senza guadagnarci niente. Una volta in auto scelse con cura la musica da mettere esaminando uno ad uno tutti i CD a disposizione. Si appoggiò al sediolino prima di partire e respirò a fondo. Si sentiva strano, non sapeva bene come e addirittura gli parve di non sapere nemmeno il perché. "Forse è l' aria intorno" si disse, poi ripartì.
martedì, novembre 04, 2008
mi do delle arie....tiè!!

Il premio onora e riconosce il lavoro di blogger i cui blog motivano la terapia d' arte, e io ne sono lusingato, e presenta un piccolo e semplice corollario:
- si citi chi ha deciso di assegnare il premio
- si dica il perché si è deciso di aprire il blog premiato
- si dica quale sia la propria arte madre, anche se molteplici
- nominare altri 13 blog amici meritevoli di tale attestato.
Allora come già detto il premio mi è stato assegnato da una personcina a modo con evidente buon gusto che nella fattispecie si tratta di scrittrice75, o Angela (mi permetto di riportare il nome vero spero non ne abbia a male), che come il nik suggerisce è una scrittrice e come tale scrive. Io la ringrazio per aver associato il mio blog all' arte. Grazie. Ora ho deciso di aprire il blog per divertirmi, poiché scrivere soprattutto mi diverte oltre ad essere una necessità, per pubblicare tutte le idee che mi venivano, per esercitarmi nella scrittura, per le poesie che scrivo da tanto, per togliermi uno sfizio, non per particolari esigenze di sfogo. Per vedere che ne veniva fuori dai miei raccontini. Sono interessato un po' a tutte le arti, con più o meno interesse, ma di certo la mia arte madre è la MUSICA, con la quale fondo pure la scrittura, e poi la scrittura che pure mi accompagna fedele, ma sono più musicista che scrittore. Qui mi sento di dover fare una precisazione: senza alcuna arroganza mi considero un' artista, e non perché suoni tre strumenti o perché scriva, perché penso che artisti lo si è, penso che sia una caratteristica di noi stessi ne più ne meno come la simpatia o la testardaggine, perché io sento il mondo intorno in modo diverso dalla maggior parte della gente, e non mi sto mettendo su di un gradino più alto, solo diverso, e questo modo diverso mi porta a vedere cose che forse non tutti vedono, a sentirle e quindi a doverle dire, in qualche modo. Ecco. Detto questo vi dico che per tener fede all' ultimo punto necessito di un po' di tempo, e siccome mi pare sia lecito me lo prendo e vedrò con calma a chi dare cotanto lustro!!..Grazie a tutti.......TA DA!!!!!!!