martedì, ottobre 21, 2008

un' idea folle - puntata 4 (Come illudersi di ritornare)

Dopo troppo tempo forse, eccovi la quarta puntata.......

CAMMINARE CON LENTEZZA.....
Camminano lenti seguendo l' auto. Sparsi in una fila disordinata. Tutti tristi, tutti addolorati. D non li guarda, pensa che quella sia una pagliacciata. Cammina un po' in disparte, guardando in alto chiuso nei suoi occhiali nerissimi. C' è il sole. Lo trova ingiusto quel sole, insensibile. Fa caldo ma non se ne accorge. Porta un pantalone nero, scarpe nere, una camicia nera a maniche lunghe chiusa fino all' ultimo bottone sul collo sistemata con cura nei pantaloni. Le mani in tasca. Segue la folla senza farci caso, meccanicamente, non guarda nemmeno la strada. Mantiene gli occhi al celo. Qualcuno gli fa un cenno di saluto, qualcun altro gli dice qualche parola. Lui non sente niente, non risponde a nessuno. Solo cammina e guarda al cielo. Quello non è il suo posto, non è il suo paese, non lo è mai stato. Poi pensa di non avercelo un posto, un paese. Quindi non fa differenza. In fondo non è nemmeno il posto del fratello. Quello fa differenza. Non riesce a trovare un senso a quello che sta facendo, a quella situazione. Si sforza, ma non riesce a trovarci un significato. La bara, l' auto, la gente, i suoi vestiti neri. Non se li spiega. Allora ci rinuncia, che tanto non cambia niente, tanto le cose stanno come stanno. Questo fa differenza. Abbassa lo sguardo per guardare i suoi genitori. Sono davanti a tutti, uno vicino all' altro. Il padre, piegato, sconfitto, stanco. Senza colore, con lo sguardo lontano, la faccia scavata dal dolore, piccolo. Non vuole più niente, non si accorge di essere lì. La madre ritta e ferma, con lo sguardo fisso, vuoto, senza vita, il viso asciutto senza lacrime, la testa alta, le mani ferme, pietrificata, cementificata, senza ragione, senza respiro, senza più niente. D per un attimo pensa a come potrebbe essere stata la scena se nella bara ci fosse stato lui. Un improvviso pudore lo costringe a soffocare un sorriso. Si rammarica per non saper confortare i suoi. Ma le cose sono come sono. E nella bara non c' è lui. Questo fa differenza. Camminare non gli pesa più. Si guarda attorno prima di rialzare lo sguardo. Vede la folla, molti non li vedeva da un po', molti altri non li ha mai visti. Vede la strada e le case intorno. Vede i parenti. Estranei. Come lui. Si sente estraneo a tutto quello, alla gente, al posto, ai suoi. Si convince ancora di più di voler restare e vedere come vanno le cose. In fondo ha bisogno di solitudine e dove si è estranei si è anche soli. Poi magari qualcosa accade. Si arriva alla chiesa, ma lui non entra. Ci pensa, ma non ci riesce. Qualcuno lo guarda incuriosito, qualche parente sembra accennare un piccolo rimprovero con gli occhi. D non ci bada. Resta fuori con lo sguardo al celo. Pensa solo di non voler tornare a casa, pensa di voler camminare tutto il giorno. Tanto la casa sarebbe piena di gente. Si avvicina qualcuno. Gli parla ma lui non la sente. E' una ragazza. D la guarda, la vede muovere le labbra, ma non la sente, nemmeno un suono. Si accorge di conoscerla, ma non riesce e ricordarsi di lei. Lei continua a parlare, sembra preoccupata, gli mette una mano sulla spalla. D la guarda come si potrebbe guardare attraverso una finestra. Lei insiste, ma lui non la sente. D pensa che potrebbe persino riderle in faccia se non sta attento. Nel frattempo non riesce a ricordarsi di lei, ma la conosce. Se ne convince un po' di più. Immagina il suono della sua voce, lo immagina piacevole. Lei sembra ancora più preoccupata. Fino a che smette di parlare. D non la guarda più, ritorna a fissare il cielo. Gli viene in mente che sarebbe bello, in quel momento, avere della musica da ascoltare.

16 commenti:

Veggie ha detto...

Non è mai troppo tardi per leggere qualcosa di così coinvolgente... Ancora una volta tutto d'un fiato, veramente! Dovresti riunire tutti i meravigliosi scritti di questo tuo blog e pubblicare un libro, altroché...

Squilibrato ha detto...

Sono d'accordo con Veggie e ti faccio i miei più vivi complimenti. Anche io l'ho letto in apnea.

johnny ha detto...

...se a qualcuno viene un titolo suggeisca pure.

gattina ha detto...

ciao!
bello il blog..!

Squilibrato ha detto...

Titolo: "Divento Silenzio"

gattina ha detto...

cioè stai dicendo ke la mia amika farebbe bn a suicidarsi??...spero d no...

veronica ha detto...

Un titolo...o caspita...non lo so, bisognerebbe leggere anche le altre puntate...forse il "Ritorno". Però non mi piace il suono...

Bello davvero comunque, oramai sono un'affezionata lettrice =D

gattina ha detto...

pensavi ke lei nn avesse il koraggiod farsi del male vero...nn si stava kommiserando...adesso è in ospedale sn stata fino a ora cn lei...si è inpastikkata...stava per morire...si è salvata grazie al suo ragazzo che è andata a trovarla e l'ha vista distesa a terra cn la porta spalancata...spero che si riprenda e che non tenti d fare mai + qll ke ha ftt...
e spero soprattutto ke adesso tu nn venga a dire ke è vittimismo qll...xk nn è kosì...

Elsa ha detto...

complimenti...letto stante l'ora tutto dun fiato. aspetto anche io la prossima, prima di esprimermi. La tua capacità di coinvolgimento è notevole. Si scivola veloci lungo le parole.

ps ci hai preso con l'argomento del mio post... la solutidine .
Finito di scriverlo adesso.
Notte...ronf

Elsa ha detto...

ps...Rachele per Te chi è?

Squilibrato ha detto...

In effetti gli Scisma li ho ascoltati, ma non di recente. Sono giunti nella mia attività cerebrale in ritardo.

gattina ha detto...

lo dici tu ke è idiozia!!questo lo dici tu!! xk nn la konosci e nn sai qll ke sta passando e qll ke ha passato...ok?? e non t puoi permettere d dire ke la prox volta dovrebbe kiudere la porta...!!! xk TU non sai qll ke ha passato!
se fossi nei suoi panni nn penso ke riusciresti a fare d mejo...!!

gattina ha detto...

ok fine discussione...ma non dire d nn prendermela xk è normale ke un pò mi inkaxxi...è cm se io dicessi a un tuo amiko ke la prox volta ke cerka d ammazzarsi lo faccia xbn almeno muore veramente...cmq ok discussione chiusa!!

Elsa ha detto...

non ami il mare...come me per la montagna...ne assaporo l'essenza da lontano, ma solo nell'acqua trovo la mia:)

ps ...

Dyo ha detto...

Immagino ci si debba sentire esattamente così, quando si viene sfiorati, anche solo per un momento, dall'idea di essere ancora vivi "al posto" di un altro.

enne ha detto...

Dyo sono io. Non mi ero autenticata con il nuovo account.Buona giornata.